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Digital detox vs brand presence: come comunicare in estate

Estate e digital detox non sono un ostacolo, ma un’opportunità. Scopri come curare la brand presence con il tono e i contenuti giusti in questo articolo.

Landscape

8/6/2025

Elisa Bettoni

pausa dal sovraccarico informativo

In questo scenario, i brand si trovano davanti a una sfida: come restare presenti senza risultare invadenti? Come comunicare con un’audience meno ricettiva, senza forzare i messaggi?

Cos’è il Digital Detox?

Il termine Digital Detox  indica la scelta consapevole di ridurre — o sospendere temporaneamente — l’esposizione ai dispositivi digitali.

Non è un semplice allontanamento dalla tecnologia, ma un vero e proprio atto di riequilibrio: si decide di limitare smartphone, social e notifiche costanti per riappropriarsi di tempi più lenti e di spazi di qualità.

Questa pratica è sempre più diffusa come risposta al sovraccarico informativo quotidiano e alla pressione della connessione continua, che spesso porta a stress, frammentazione dell’attenzione e calo della produttività.

Il Digital Detox non riguarda solo la sfera individuale, ma incide anche sui comportamenti collettivi online: si riducono le interazioni impulsive, aumenta la selettività nella fruizione dei contenuti, i tempi di risposta diventano più dilatati e consapevoli.

Non si tratta quindi di assenza, bensì di una presenza diversa e più misurata, che permette di tornare a vivere la dimensione digitale in modo meno compulsivo e più equilibrato.

Per i brand, riconoscere questa trasformazione è fondamentale: ignorare il fenomeno può compromettere la rilevanza della comunicazione, mentre comprenderlo e integrarlo nelle strategie apre nuove opportunità per creare dialoghi più autentici.

Digital detox

Perché comunicare in estate è un’opportunità

Ad Agosto, molti brand scelgono di rallentare – o persino fermare – la comunicazione, convinti che il pubblico sia meno presente online.
Ma è davvero così? In realtà, l’engagement non scompare: cambia forma. Con meno rumore competitivo, i contenuti in sintonia con il momento trovano più spazio per emergere e attirare attenzione.

Il clima estivo apre la strada a una comunicazione più autentica, meno promozionale e più empatica. È il momento ideale per costruire relazioni, sperimentare toni più leggeri e introdurre — con misura — temi che torneranno centrali in autunno.

Comunicare ad agosto non è un rischio, ma una scelta consapevole: chi lo fa con consapevolezza può trasformare un periodo apparentemente “vuoto” in un’opportunità concreta di posizionamento. E chi riesce a farlo bene, arriva a settembre con un vantaggio competitivo già attivo — più riconoscibile, più credibile.

Brand presence

Come Ikea ha comunicato l’estate

Un esempio particolarmente efficace? IKEA Italia.
In un post pubblicato il 17 giugno, invita esplicitamente gli utenti a fermarsi, smettere di scorrere il feed e semplicemente respirare.

L’immagine utilizzata è quella di una sedia, un oggetto quotidiano e immediatamente riconoscibile, trasformato in simbolo universale di comfort e riposo. Non si tratta di una proposta commerciale, ma di un messaggio che si inserisce con naturalezza nel tema del digital detox: un invito a prendersi cura di sé, comunicato con empatia e autenticità.

Questo approccio evidenzia come il brand sappia dialogare con la propria audience senza forzature, creando una vera connessione emotiva. IKEA non impone l’attenzione, ma la conquista attraverso la vicinanza e la capacità di interpretare un’esigenza reale.

Il 4 luglio, il marchio ha rilanciato il tema con un nuovo post: protagonista, questa volta, è un’amaca in giardino, accompagnata dalla frase “programmi per l’estate: questo e il suono delle cicale in sottofondo”. Ancora una volta, nessuna call to action diretta, nessuna promozione: solo la costruzione di un’atmosfera positiva e immediatamente condivisibile.

Post ikea

Una questione di ascolto e presenza

La realtà è che ad agosto l’attenzione cala: le interazioni diminuiscono, i numeri sono più bassi e il pubblico è meno coinvolto. Ma questo non significa spegnere del tutto la comunicazione.

La chiave è rallentare anche nel linguaggio, scegliendo contenuti semplici, visivi ed emozionali. Invece di inseguire la performance, puntare alle connessione.
Meglio pochi messaggi, ma coerenti con il momento e capaci di lasciare una traccia duratura.

Chi riesce a comunicare così in estate non solo mantiene viva la relazione con il proprio pubblico, ma a settembre riparte già in vantaggio: più riconoscibile, più vicino, più rilevante.

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